In un documento d’archivio Fabro è stato raffigurato come una penisola, in quanto un tempo era completamente circondato dalle paludi.
Oggi il territorio è caratterizzato dalla presenza di due centri di recente costituzione, Fabro Scalo e Colonnetta mentre su un colle vicino si trova la frazione di Carnaiola dove sorge l’omonimo castello, nato come posto di guardia di un importante guado sulla chiana.
Il nome di Fabro forse deriva dal latino faber (fabbro) per l’attività artigianale legata alla lavorazione del ferro, un tempo diffusa in questa zona.
Al centro del borgo si innalza il castello di Fabro, una imponente roccaforte costruita nell’anno mille e successivamente restaurata su progetto di Antonio da San Gallo il Giovane.
La struttura ha un torrione circolare ed oggi conserva grandi tratti di mura e i camminamenti di guardia, tra l’altro accessibili, da cui si può godere di uno splendido panorama su tutta la vallata. Vicino al castello sorge la chiesa di san Martino (XIX secolo) realizzata da Giovanni Caproni e, poco distante, il Palazzo Comunale, andato quasi completamente distrutto durante la seconda guerra mondiale, il cui progetto è attribuito al perugino Guglielmo Calderini.
Personaggi storici Filippo Pepoli, Antonio da San Gallo il Giovane